Quest’anno, il 10 febbraio, avrebbe dovuto essere il giorno del ricordo più bello per i militanti ceccanesi, con la grande intitolazione della strada ai martiri delle foibe, portata orgogliosamente avanti dall’assessore Massimo Ruspandini.
Sarà anche per essi, invece, la giornata della dimenticanza dei loro amministratori comunali, poiché la cerimonia di intitolazione dell’arteria comunale, non si svolgerà neanche in questa data, densa di significato, e le vittime di questa orrenda tragedia storica saranno beffate dalle beghe e l’impreparazione politico-amministrativa dei rappresentanti comunali.
Addirittura gli uffici che farebbero capo all’assessorato ai lavori pubblici di specifica competenza dell’assesore Rupandini, promotore dell’intitolazione, fino a pochi giorni fa ancora non avevano provveduto all’ordinazione del materiale necessario, in primis la cartellonistica stradale necessaria, ed ora si starebbe cercando di correre ai ripari organizzando, con i militanti, la ripetizione di una conferenza stampa già avvenuta lo scorso anno.
E’ una delle sconfitte più grandi per i rappresentanti della cosiddetta destra ceccanese (una destra farlocca, che ha già messo da parte le inchieste di Giuseppe Bonanni, per favorire gli affari delle coop rosse sul territorio), all’interno della coalizione guidata dal Sindaco Caligiore.
Una sconfitta che la dice lunga sulle reali capacità amministrative e di saper mettere realmente in funzione la macchina comunale, per la quale a lungo si era parlato di aggiustamenti funzionali mai intravisti all’orizzonte.
Parole, dunque, parole soltanto parole… una citazione che cade alla perfezione nella settimana del festival della canzone italiana.